RSS Feed Appia Office su Youtube Appia Office su Blogspot Appia Office su Instagram
Arredamenti per Negozi ed Uffici
delle migliori Aziende italiane ed Estere
Archivio News

Rifiuti, truffa all'impianto di Colleferro.

31 Marzo, 2009
Rifiuti, truffa all'impianto di Colleferro.
ROMA - Due termovalorizzatori dell'impianto di Colleferro sono stati sequestrati e 13 persone sono state poste agli arresti domiciliari con le accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, accesso abusivo a sistemi informatici, violazione dei valori limite delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni e favoreggiamento personale. L'operazione è stata condotta dal Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri di Roma, diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dalla procura di Velletri, sono state eseguite nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno. Le persone indagate sono in tutto 25.

Ai domiciliari sono finiti i dirigenti del consorzio che gestisce l'impianto di smaltimento alle porte di Roma e alcuni responsabili dell'Ama per il ciclo dei rifiuti.

Le indagini, durate circa un anno, si sono sviluppate con servizi di osservazione dei luoghi, ispezioni e controlli agli impianti, consulenze tecniche. Gli inquirenti hanno accertato che a Colleferro veniva smaltito ogni tipo di rifiuto violando "tutte le norme previste". Parte del materiale arrivava "di nascosto" dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi che dopo essere stati trattati venivano commercializzati come cdr.

Significativo è l'episodio che riguarda la combustione di pneumatici all'interno del termodistruttore, nonostante le rimostrante e i dubbi posti da alcuni operai verso i responsabili dell'impianto. Il materiale non idoneo veniva annotato dagli operai sulla documentazione e sui registri di accettazione con diverse diciture quali "Munezza", "Pezzatura grossa" o "scadente". Le autorità debbono ora verificare se si siano prodotte pericolose immissioni di fumi nell'ambiente circostante, densamente popolato.

Nel mirino della magistratura anche "il condizionamento nei confronti di dipendenti ed operai, anche attraverso pretestuose contestazioni disciplinari e sospensioni lavorative, al fine di evitare la collaborazione degli stessi con l'autorità giudiziaria".

Il Gip ha autorizzato la prosecuzione delle attività di termovalorizzazione, che tuttavia dopo il sequestro dovranno avvenire sotto la vigilanza del personale del Noe di Roma.


Articolo tratto da "www.repubblica.it" del 9 Marzo 2009

«« Indietro

Contattaci su Whatsapp Whatsapp
Telefonaci al numero verde Chiama